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DOTT.SSA MICHELA PAZZAGLIA

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08 ottobre 2013

VITAMINA D importante supplemento vitaminico per bambini ed anziani

La VIT D è una sostanza essenziale per il nostro organismo, che si assume attraverso l’esposizione alla luce solare e la dieta e, in determinati casi, anche con l’uso di supplementi farmacologici. La fonte principale di vitamina D è proprio il sole: esponendosi al sole in modo corretto, la nostra pelle produce, infatti, circa l’80% del suo fabbisogno. La vitamina D, se da un lato si può considerare una vera e propria vitamina (infatti circa il 20% del suo fabbisogno viene assunto con l’alimentazione), dall’altro, una volta trasformata nella sua forma attiva, agisce come un ormone, in grado di regolare diverse funzioni del nostro organismo.
Il suo ruolo principale è quello di aiutare il calcio a fissarsi nelle ossa. Recentemente diversi studi hanno anche dimostrato come questa vitamina sia in grado di agire in altri distretti quali muscoli, occhi, cuore, polmoni, o sulla proliferazione cellulare, in quanto il suo recettore è presente dovunque nel nostro organismo.
La vitamina D si misura quantificando i livelli di 25(OH)D presenti nel sangue ed esprimendo la sua concentrazione o in nanogrammi per millilitro (ng/ml) o nanomoli per litro (nmol/L);
1ng/ml x 2,5 = 1nmol/L
 Gli intervalli di misurazione sono i seguenti:
- Carenza: <20 br="" ml="" ng="" nmol="">- Insufficienza: 20-30 ng/ml (50-75 nmol/L)
- Sufficienza: >30 ng/ml (>75 nmol/L)
- Eccesso: >100 ng/ml (>250 nmol/L)
- Intossicazione: >150 ng/ml (>375 nmol/L)
Le dosi di vitamina D vengono spesso espresse utilizzando le Unità Internazionali (UI) o i microgrammi secondo la seguente equivalenza:
1 UI = 0,025 mcg
1 mcg di colecalciferolo = 40 U
Il fabbisogno quotidiano di vitamina D varia a seconda dell’età:
• 400 UI dalla nascita fino al primo anno di età
• 600 UI dal primo anno di vita in poi. Questo apporto può aumentare se i bambini non vengono esposti al sole
• 1000-1500 UI per gli adulti sani
• 2300 UI per gli anziani
 (È possibile consultare le “Linee Guida su prevenzione e trattamento dell’ipovitaminosi D con colecalciferolo” sul sito: htt://www.vitaminad.it/category/letteratura/linee-guida)
Sono fattori di vario tipo che influenzano l'assorbimento. Vediamone qui un piccolo elenco:
- L’età (a parità di esposizione solare il soggetto anziano produce circa il 30% in meno di vitamina D)

- L’indice di massa corporea o Bmi (nelle persone obese la vitamina D tende ad essere “sequestrata” nel tessuto adiposo)
- L’uso di creme protettive (un fattore di protezione 15 potrebbe ridurre del 99% la produzione di vitamina)
- Il fototipo cutaneo ( maggiormente è scura la pelle meno vit D si produce)
-  L’indossare indumenti protettivi
- I vetri (il vetro assorbe tutte le radiazioni UVB: chi passa le giornate dietro ad una finestra non avrà alcun effetto sulla sintesi di vitamina D)
- L’inquinamento atmosferico (alcuni componenti dell’inquinamento atmosferico possono assorbire la radiazione ultravioletta)
L’esposizione solare necessaria per garantire livelli adeguati di vitamina D varia a seconda della latitudine, della stagione e dell’ora del giorno in cui ci espone. In generale, per una corretta produzione di vitamina D bisognerebbe esporsi per 15-20 minuti al giorno, per almeno 4 giorni alla settimana, scoprendo braccia, viso e gambe.

I principali alimenti dove si può trovare in buone quantità: pesce, uova ( tuorlo) - per la tabella vedi http://www.valori-alimenti.com/cerca/colecalcifenolo-vit-d.php-
Gli effetti della vitamina D sulla salute delle nostre ossa sono noti da tempo. Più recenti, invece, sono le scoperte in merito al ruolo della vitamina D in molti altri tessuti ed apparati e, parallelamente a questo, è stato rilevato come la sua carenza sia associata all’insorgenza o all’aggravarsi di molte malattie.
Per esempio, l’effetto sull’ipertensione, a livelli sufficienti di vitamina D, è quello di abbassare la frequenza del ritmo cardiaco; l’effetto sul sistema respiratorio è invece quello di diminuire le riacutizzazioni dell’asma e l’insorgere di raffreddori o epidemie influenzali. La vitamina D sembra inoltre influenzare la comparsa di malattie autoimmuni quali il diabete di tipo 1, lo sviluppo di alcuni tumori (colon, prostata, polmoni, sistema linfatico, seno), l’insorgenza e la manifestazione di alcune patologie cutanee quali la psoriasi e la dermatite atopica. Infine sembra agire anche sugli occhi: la sua carenza porta ad affaticamento del contorno occhi e modula il rilascio di serotonina. 

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