Dal Testo si evince L'IMPORTANZA che dà la regione Toscana all'inserimento di tali discipline nella pratica quotidiana ambulatoriale delle ASL in Toscana.
Buona Lettura
30.7.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 25
5.6.1.6 Medicine Complementari (MC): la Rete di medicina integrata
Integrazione, libertà di scelta terapeutica dell’utente, libertà di cura del medico, qualità delle prestazioni, formazione degli operatori, ricerca, sicurezza dell’utenza, modello organizzativo a rete delle attività pubbliche di medicine complementari e non convenzionali: questi i principi cardine che ispirano l’azione di piano in tema di Medicine Complementari (MC). Infatti le medicine complementari (agopuntura, fitoterapia, omeopatia e medicina manuale) a seguito di un lungo iter programmatico, sono entrate a far parte dei LEA regionali (Delibera G.R. n. 655/2005), se ne prevede l’uso nelle linee guida regionali per il trattamento dei disturbi neurovegetativi della menopausa, sono rappresentate nel Consiglio Sanitario Regionale e nel Comitato Regionale di Bioetica e possono essere esercitate, fra l’altro, da medici specialisti ambulatoriali appositamente convenzionati (accordo regionale integrativo dell’ACN per la specialistica ambulatoriale). Queste sono state oggetto della L.R. 9/07 “Modalità di esercizio delle medicine complementari da parte dei medici e odontoiatri, dei medici veterinari e dei farmacisti”, definita con la collaborazione degli Ordini Professionali, che garantisce la libertà terapeutica del paziente, la libertà di cura del medico, la qualità dei servizi e il diritto all’ informazione
dell’utente, creando appositi elenchi dei professionisti che esercitano le MC e che di fatto rappresenta
un passo ulteriore per integrare le MC nel SSR.
Tale processo di integrazione si è tradotto nella creazione di numerosi ambulatori di MC sul territorio (57 ambulatori – censimento aprile 2007), nella istituzione di una Struttura regionale di riferimento per le MC per lo svolgimento delle funzioni di interesse generale, che si articola, per le funzioni specialistiche, nell’Ambulatorio di Omeopatia dell’Azienda USL di Lucca, nel Servizio di Fitoterapia dell’Azienda USL di Empoli e nel Centro di medicina tradizionale cinese “Fior di Prugna” dell’Azienda USL di Firenze. Sono stati altresì attivati progetti di ricerca e avviati master formativi presso le Università toscane rivolti a medici, farmacisti, ecc.
La Regione Toscana intende rispondere con questa azione di governo alla domanda dei cittadini che ricorrono all’uso delle MC in maniera sempre crescente, come dimostrano i dati della campagna informativa regionale del 2005 rivolta alla popolazione, e vuole anche rispondere al progressivo sviluppo della ricerca sull’efficacia delle medicine complementari che ha evidenziato come l’agopuntura, la fitoterapia, l’omeopatia e la medicina manuale possono essere tecniche esclusive o integrative al trattamento consolidato in termini di efficacia, di sicurezza per l’utente e di risparmio per il SSR; esse inoltre hanno scarse controindicazioni, ridotti effetti collaterali e presentano una forte compliance e concordance da parte dell’utente.
Per queste ragioni il Piano Sanitario 2008–2010 guarda alle Medicine Complementari come ad una risorsa innovativa di cui ciascun settore del sistema toscano di salute potrà e dovrà giovarsi per rispondere alle esigenze dei cittadini, garantire l’uguaglianza nell’accesso alle cure, migliorare il livello qualitativo delle prestazioni e favorire l’assunzione di responsabilità del cittadino nella promozione della sua salute e nella prevenzione delle patologie.
Le linee di sviluppo e gli impegni per il triennio di validità del piano sono:
• radicare le attività di MC in tutte le aziende sanitarie offrendo agli utenti un punto unitario e visibile per le
prestazioni di medicina complementare denominato “Centro di medicina complementare integrata”;
• costruire un modello organizzativo a rete che comprenda le attività di MC realizzate dalle Aziende
Sanitarie e le Strutture regionali di riferimento;
_ realizzare il primo presidio di medicina integrata presso l’Ospedale di Pitigliano ove verrà svolta
anche la formazione clinica, la ricerca e la divulgazione scientifica delle medicine complementari,
_ sviluppare la formazione e la pratica nelle medicine complementari in ambito pediatrico,
• consolidare la unità funzionale multi professionale della ASL di Firenze, struttura regionale di riferimento (delibera G.R. n.1384/2002), anche rafforzando le strutture dell’ambulatorio di Omeopatia dell’Azienda USL di Lucca e del Servizio di Fitoterapia dell’Azienda USL di Empoli e il Centro di medicina
Tradizionale cinese “Fior di Prugna” dell’Azienda USL di Firenze per lo svolgimento delle funzioni prima
ricordate;
• censire la letteratura scientifica e valutare il campo di applicazione delle terapie complementari e non
convenzionali nel trattamento delle patologie oncologiche al fine di diffondere una corretta informazione
nella popolazione e consentire l’utilizzo di tali terapie sulla base di protocolli condivisi;
• impegnare il Consiglio Sanitario Regionale a definire, nelle linee guida diagnostico–terapeutiche, il
contributo fornito dai trattamenti di MC in quelle patologie per le quali evidenze cliniche, studi di
valutazione di efficacia riportati dalla letteratura internazionale o esperienze di altri paesi della U.E.
dimostrino essere vantaggiose in termini di miglioramento della salute dei cittadini, sicurezza per l’utente, diminuzione degli effetti collaterali e riduzione della spesa sanitaria;
• assicurare il sostegno degli istituti pubblici e privati di formazione accreditati a livello regionale per
garantire una formazione professionale di alto livello dei medici e del personale sanitario nelle Medicine
Complementari e mantenere vive le esperienze già consolidate;
• realizzare iniziative di formazione degli operatori pubblici che esercitano le MC, anche con una adeguata
pratica clinica nei presidi ambulatoriali delle Aziende Sanitarie;
• attuare iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori del SSR, compresi i MMG, i pediatri di libera scelta e i veterinari, nonché gli operatori privati del settore, sui vantaggi e gli svantaggi che derivano dall’uso delle MC, sui loro campi di applicazione, sui limiti di impiego, sull’efficacia, i loro effetti collaterali e sul rapporto costo–beneficio che deriva dal loro uso;
• promuovere i programmi di cooperazione internazionale in ambito sanitario inerenti lo sviluppo della
medicina naturale e tradizionale nei paesi in via di sviluppo;
• sviluppare programmi di sorveglianza sanitaria sugli effetti avversi dovuti all’uso delle MC a partire dal
programma di fitosorveglianza attivato dal Centro Regionale di riferimento per la fitoterapia di Empoli con l’Istituto Superiore di Sanità;
• fornire il supporto tecnico–scientifico per la procedura di accreditamento degli eventi formativi regionali
di MC ai fini della formazione continua in medicina, per consentire l’aggiornamento professionale e il
corretto esercizio della pratica terapeutica degli operatori sanitari che operano in questo campo;
• favorire il rapporto con la Commissione regionale di bioetica, per valutare gli ambiti degli studi proposti
dalle Aziende Sanitarie e da ricercatori privati sull’utilizzabilità di trattamenti di MC come tecnica
terapeutica esclusiva o complementare;
• diffondere una corretta informazione fra gli utenti sulle potenzialità terapeutiche e i limiti di impiego delle medicine complementari;
• promuovere la progettualità delle Aziende Sanitarie tesa ad offrire all’utenza la possibilità di utilizzo di
tali medicine, in particolare si prevede l’uso delle MC:
- nei consultori e nei punti nascita al fine di contribuire al miglioramento della salute della donna, alla
promozione del parto fisiologico e l’allattamento materno, nonché nel trattamento dei disturbi
neurovegetativi della menopausa;
- nelle attività rivolte all’infanzia, anche per sostenere l’accrescimento, prevenire e curare i disturbi
dell’alimentazione e del comportamento, nonché per il contenimento delle infezioni recidivanti connesse
con la socializzazione scolastica;
- per il miglioramento della qualità della vita e la promozione dell’empowerment nella gestione del
paziente cronico, compresa la popolazione anziana, il paziente fragile e il paziente oncologico;
- nei programmi di salute mentale dell’adulto e dell’infanzia;
- nella lotta al dolore e nell’assistenza al malato terminale, individuando nella collaborazione con il
settore cure palliative e le attività cliniche degli hospice della Toscana, un ambito di integrazione delle
tecniche di medicina complementare;
- nell’individuazione di modalità integrate di cura per patologie di particolare interesse epidemiologico
come le allergie;
- in campo odontostomatologico per la lotta al dolore, alla sindrome algico-disfunzionale ed a ”l’ansia da poltrona”;
- nella sperimentazione presso l’ospedale di Pitigliano;
- nel collaborare alla definizione di modelli interculturali di riferimento per affrontare le problematiche
sanitarie di maggior rilievo della popolazione migrante.
Si ritiene inoltre fondamentale sviluppare attività di ricerca, in collaborazione con le Università e le associazioni private del settore, che, oltre all’efficacia del trattamento, monitorizzino la soddisfazione dell’utenza, la compliance e la concordance al trattamento, gli effetti indesiderati prodotti, ma anche il possibile risparmio per il SSR in termine di riduzione della spesa farmaceutica e di ricorso agli esami strumentali (costo/efficacia). Si dovrà inoltre valutare il contributo delle MC al cambiamento degli stili di vita.
In particolare i settori in cui sviluppare la ricerca sono la salute di genere, come specificato nel PSN, le malattie a carattere sociale e la riabilitazione.
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