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DOTT.SSA MICHELA PAZZAGLIA

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25 febbraio 2014

DIETA E PARKINSON


Dieta per il Morbo di Parkinson

La natura del morbo di Parkinson

Il morbo di Parkinson (MdP) colpisce circa un milione-un milione e mezzo di persone nei soli USA . Il MdP è una patologia neurologica progressiva che causa la distruzione delle cellule che producono dopamina (neurotrasmettitore, NdT) nel cervello. La diminuzione della dopamina compromette i movimenti sia dei muscoli scheletrici che della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale. Ne risulta, come conseguenza, una marcia lenta e strascicata, tremore a riposo e/o un rallentamento della peristalsi.

Problemi connessi con la nutrizione


PUNTI FONDAMENTALI DELLA DIETA

-Integratori vitaminici ( vit D, acido folico , Vit B6 e vit B12) da assumere ai pasti
-Ridurre le proteine animali ed il latte ( se possibile eliminarli)
-favorire le proteine vegetali ( legumi soprattutto ceci, tofu, temphe)
-frutta e verdura cruda di stagione almeno 5 porzioni al giorno
-olio di oliva
-cinque noci al giorno per aumentare gli Omega 3
-bere almeno 2 litri di acqua tutti i giorni

-Assumere la Levodopa lontano dal pasto e dall'assunzione di altri farmaci
-combattere la stitichezza per migliorare l'assorbimento della Levo dopa

Si è riscontrato che i soggetti affetti da MdP hanno una maggiore incidenza di demineralizzazione ossea e di fratture rispetto a gruppi di controllo di pari età .
Pare inoltre che la Vit D sia in grado di stabilizzare e rallentare la malattia a dosaggi di 1200UI al giorno ( Dibase 25000 UI 1 flacone da bere ogni 20 giori)
La perdita dell'olfatto e del gusto sono frequenti , insieme alla presenza di xerostomia (secchezza delle fauci) e talora perdita dell'appetito .
Ci sono anche segnalazioni che riguardano la possibilità di sviluppare carenze di Vitamine del gruppo B, sebbene le cause non siano del tutto chiare. Nel 1979 Bender e collaboratori hanno segnalato la possibilità che l'assunzione dell'associazione Levodopa-carbidopa (Sinemet e Sinemet CR, farmaci usati nella terapia sintomatica del MdP) comporti il rischio di carenze di niacina e vitamina B6. È stato anche rilevato che i pazienti che assumono cronicamente l'associazione Levodopa-carbidopa hanno elevati livelli ematici di omocisteina secondari a carenza di Vitamina B6, B12 e folati.
Pertanto si consiglia l'assunzione di Folina 5 mg 1 cpr al giorno per tre mesi due volte l'anno ( Settembre- Ottobre- Novembre e Marzo-Aprile-Maggio) e integratori di Vit B12 e Vit B6 per un mese due volte l'anno (es . Benexol B12 1 cpr la mattina ad Settembre ed a Maggio)

La stipsi causata dalla malattia e/o dai farmaci per il suo trattamento è molto comune nel MdP . Poiché la stipsi cronica può aumentare il rischio di blocco intestinale e cancro al colon , è raccomandabile l'utilizzo di metodi sicuri per la sua prevenzione. Inoltre il MdP comporta problemi di interazione cibo-farmaci che sono stati in genere sottovalutati dai nutrizionisti.
Per la stipsi si consiglia:
  • kiwi, mele cotte
  • verdure tutti i giorni
  • bere molta acqua
  • un cucchiaio di olio di oliva a crudo
  • un bicchiere di acqua tiepida tutte le mattine a digiuno
  • Magnesio supremo un cucchiaino da caffè in acqua calda tutte le mattine a digiuno
La Levodopa, il farmaco cardine usato nel trattamento del MdP, compete con i trasportatori (carrier) dei cinque più grandi aminoacidi neutri, sia a livello intestinale che a livello di barriera ematoencefalica . Pertanto l'assorbimento della Levodopa è fortemente ridotto se il farmaco viene assunto durante i pasti.

Dieta vegetariana e Morbo di Parkinson

Sebbene la ricerca non sia riuscita a stabilire con sicurezza la presenza di un una relazione tra dieta e MdP, tuttavia il contenuto di fibre, proteine ed i nutrienti che sono contenuti elettivamente nelle piante sono ottime ragioni per scegliere tra le diete quelle vegetariane o basate su cibi vegetali. I cibi animali contengono spesso molte proteine e poche fibre, mentre i vegetali generalmente contengono un'alta percentuale di carboidrati e moderate quantità di proteine. Inoltre i vegetali contengono fibre e molte sostanze fitochimiche che non sono presenti nei cibi animali.
Fibre. Una dieta basata su prodotti vegetali è generalmente più ricca in fibre, che possono ridurre la stipsi e quindi ridurre il rischio di blocco intestinale e cancro al colon-retto. In uno studio pilota, McIntosh e Holden hanno trovato che mentre 21 su 24 pazienti riferivano stitichezza frequente, l'analisi dei loro diari alimentari di tre giorni ha permesso di rilevare che 18 pazienti riportavano un consumo di meno di 25 grammi di fibre al giorno. Per i pazienti con MdP è necessaria una maggiore informazione sui benefici delle fibre e sulla necessità di un consumo di fibre più elevato. Inoltre una dieta ad alto contenuto di fibre può migliorare la biodisponibilità della Levodopa. Astarloa e colleghi hanno trovato una correlazione tra una dieta ricca in fibre insolubili e la concentrazione ematica di Levodopa, ipotizzando che il miglioramento della stitichezza possa produrre un effetto positivo sulla biodisponibilità della Levodopa .
Sostanze nutritive. I cibi vegetali sono ricchi in Magnesio e Vitamina K, importanti per la salute dello scheletro. Questo dovrebbe essere sottolineato poiché i pazienti con MdP, a causa della natura della loro malattia, possono essere a rischio di cadute e pertanto più suscettibili alle fratture . Anche buone fonti di Calcio e Vitamina D devono essere valorizzate nella dieta, potendovi essere un fabbisogno maggiore di tali sostanze nutritive in questa popolazione; in uno studio controllato, Sato e collaboratori hanno trovato una maggiore incidenza di carenza di vitamina D e riduzione di massa ossea in individui affetti da MdP .
Una dieta vegetariana o basata su cibi vegetali fornisce notevoli quantità di Vitamine del gruppo B (con la possibile eccezione della Vitamina B12), e specialmente di folati. E' importante istruire i pazienti sul fabbisogno di Vitamine del gruppo B. Va detto però che grandi quantità di Vitamina B6 (oltre 10 mg al giorno) possono annullare gli effetti terapeutici della Levodopa; pertanto gli integratori dovrebbero essere assunti ai pasti, mentre la Levodopa dovrebbe essere assunta almeno 30 minuti prima dei pasti, per evitare questa interazione cibo-farmaco.
Interazioni tra Levodopa e Proteine. Come anzidetto, le Proteine sono scisse a livello intestinale nei singoli aminoacidi, con i cui trasportatori (carrier) la Levodopa deve competere per passare attraverso le pareti intestinali. Per questa ragione i pazienti devono assumere la Levodopa almeno 30 minuti prima di pasti o spuntini. Con il progredire della malattia i pazienti spesso iniziano a manifestare delle fluttuazioni nell'arco della giornata della risposta alla Levodopa, definito come fenomeno "on-off", che si verifica quando una dose di Levodopa esaurisce il proprio effetto prima che la dose successiva abbia raggiunto livelli terapeutici. Privi di Levodopa i pazienti sono in grado di muoversi solo molto lentamente o rimangono completamente bloccati, il chè è notevolmente invalidante.
Per contrastare al massimo queste fluttuazioni motorie è stato da tempo consigliato ai pazienti di evitare l'assunzione di proteine nell'arco della giornata, limitandone l'assunzione a non più di dieci grammi prima del pasto serale. La maggior parte del fabbisogno proteico andrà poi introdotto con il pasto serale, permettendo così al paziente lo sfruttamento ottimale dell'azione terapeutica della Levodopa durante le ore diurne (nel corso delle quali il paziente ha necessità di essere nelle migliori condizioni motorie).
Una dieta ad alto contenuto di carboidrati che contempli un rapporto di almeno 5 parti di carboidrati contro una parte di proteine (5:1) o più elevato, può essere molto efficace . Una volta in circolo, l'alto livello di carboidrati causa un picco di Insulina che rimuove anche gli aminoacidi dal sangue, consentendo così alla Levodopa di raggiungere senza interferenze la barriera ematoencefalica.
Una dieta basata sui vegetali è un modo ideale per ottenere un piano alimentare ad elevato contenuto in carboidrati, dato che le proteine vegetali sono spesso presenti in un rapporto carboidrati:proteine di 3:1 o più elevato, mentre le carni non contengono praticamente carboidrati. Legumi, semi e noci sono ottimi cibi e possono facilmente essere inclusi in un pasto che abbia un rapporto carboidrati:proteine di 5:1 o più elevato.
Molti pazienti riescono ad incrementare la durata dei periodi attivi (periodi "on") con qualche aggiustamento nel consumo di proteine. Alcuni scoprono che possono ridurre la quantità di Levodopa necessaria. La riduzione della Levodopa comporta una riduzione degli effetti collaterali ad essa correlati, quali allucinazioni e discinesie (movimenti involontari complessi di torsione simili per qualche aspetto alla danza a carico del tronco e degli arti).

Raccomandazioni e terapia

Cercate di capire dopo quanto tempo dall'assunzione i farmaci inizino ad avere effetto. Se il paziente sta usando la Levodopa e pur assumendola almeno 30 minuti prima dei pasti non ne sente gli effetti, un ritardato svuotamento gastrico può esserne la causa. Ancora, piccoli pasti e spuntini con un contenuto moderato di grassi possono essere un modo efficace per contrastare il rallentato svuotamento gastrico.
I benefici della dieta vegetariana si iniziano a vedere dopo due o tre settimane ; se ciò non dovesse accadere, aumentate questo rapporto a 6:1 o a 7:1. Questi piani alimentari sono spesso più difficili da insegnare. Può rendersi necessario fornire menù già pronti per i pasti e gli spuntini.
Menù tipo ad elevato contenuto di carboidrati-rapporto 5:1
  • 1 tazza e mezza di spezzato di piselli o zuppa di lenticchie
  • 1 oncia di craker integrali
  • 1 cucchiaio (tbs) di burro di arachidi
  • 8 once di succo di succo di mirtillo
  • 1/2 tazza di uva
(694 calorie, 122 gr di carboidrati, 24 gr di proteine, 16 gr di fibre, 66 mg di Calcio)
NdT: Si fa presente che l'indicazione di grandezze quali "cucchiaino", "cucchiaio", "tazza" ecc., non va considerata in modo approssimativo, ma rappresenta quantità precise, descritte nelle tabelle di conversione.
Per ulteriori informazioni, compresi programmi di spuntini, colazione, pranzo e cena con rapporto 5:1-10:1, consulta il testo Eat Well, Stay Well with Parkinson's Disease, di Kathrynne Holden.




FAVE
Un'ottima fonte dietetica di Levodopa è rappresentata dalle fave in particolare dalla "Faba Major". Cresce con un lungo bacello, come un fagiolo verde gigantesco, con all'interno semi larghi e piatti. E' da migliaia di anni utilizzata come alimento in tutto il mondo, specialmente nelle regioni Mediterranee.
Le fave contengono Levodopa, la medesima sostanza chimica contenuta nel Sinemet, Madopar. Infatti l'intera pianta, comprensiva di foglie, gambo, bacello e semi immaturi, contiene Levodopa.
La quantità di Levodopa è altamente variabile, a seconda della specie di fava, della zona geografica di crescita, delle condizioni del terreno, delle precipitazioni, e di altri fattori. Pare comunque che il bacello giovane ed i semi immaturi (verdi) al suo interno contengano la maggior quantità di Levodopa, mentre i semi maturi o secchi ne conterrebbero poca. Tre once (circa 84 gr. o ½ tazza) di fagioli freschi verdi di fava, o tre once di fagioli verdi di fava in scatola, scolati, possono contenere intorno ai 50-100 mg di Levodopa. Usando il bacello giovane assieme ai semi, è possibile ottenere una quantità di Levodopa più elevata che nei soli semi freschi.
Studi limitati hanno mostrato che la Levodopa contenuta nei semi di fava può aiutare a controllare i sintomi del MdP, esattamente come i farmaci che contengono questa sostanza. Infatti, alcuni pazienti riferiscono che gli effetti positivi delle fave durerebbero di più rispetto agli effetti ottenuti dai farmaci. Alcuni Ricercatori sono convinti che le fave possano contenere altri principi, oltre alla Levodopa, che potrebbero coadiuvarne l'effetto.

Allergie. I semi di fava crudi possono provocare una reazione allergica in alcuni individui, con malessere generale e, raramente, coma. La cottura dei fagioli può prevenire le reazioni allergiche.
Uso degli anti-MAO (Inibitori delle Monoaminossidasi, IMAO).Va menzionata l'assunzione di fave nei pazienti in terapia con farmaci anti-MAO. Questi farmaci sono: Isocarbazide (Marplan); Fenelzina ; Tranilcipromina ( Parmodalin in Italia): Selegilina ( Jumex, Seledat, Egibren in Italia).
Gli anti-MAO, assunti in associazione con amine vasoattive (cibi ricchi in Dopamina, Tiramina e Feniletilamina) possono provocare pericolose e talora fatali crisi ipertensive. La Levodopa, presente nei farmaci o nelle fave, si può convertire nel circolo ematico in Dopamina. Va sottolineato che la Selegilina è un tipo particolare di sostanza anti-MAO (inibitore esclusivamente delle MAO di tipo B), e nelle dosi comunemente assunte dai pazienti Parkinsoniani (10 mg/die) non viene considerata rischiosa quando utilizzata in associazione alla Dopamina. Comunque, i soggetti in terapia con anti-MAO dovrebbero valutare l'opportunità di assumere cibi contenenti amine vasoattive con i propri Medici e Dietisti.
Favismo (deficit di G6PD, Glucosio-6-Fosfato-Deidrogenasi). Il Favismo è una controindicazione assoluta all'assunzione di fave
Come iniziare: con un piccolo quantitativo di questi legumi, per valutarne l'efficacia dose-correlata, ammesso che funzionino. Un'oncia al dì (circa 28 grammi, o 2 cucchiai di legumi) è probabilmente la dose iniziale corretta per la maggioranza dei pazienti. Dopo una settimana, va valutato se un qualche effetto ci sia stato, oppure no, ed in assenza di effetto il Vostro Curante potrebbe suggerirVi di aumentare la quantità giornaliera di fave. Se con le fave riuscite ad ottenere un miglioramento dei sintomi del MdP, è possibile che il Vostro Curante voglia aggiustare la posologia degli altri farmaci antiparkinson.

Con che frequenza vanno assunte le fave?

mezza tazza (4 once, 112 grammi) di fave al giorno, od a giorni alterni, darebbe buoni risultati. Bisogna iniziare con piccole quantità, aumentarle gradualmente con la supervisione del Curante, fino al raggiungimento della dose di fave che, in combinazione o meno con la terapia medica antiparkinson, dia i migliori risultati per il paziente.
RicordateVi di utilizzare "fave verdi", non secche o mature.

Come vanno preparate le fave?

I bacelli, con i semi all'interno, sono un ottimo cibo quando sono molto giovani, prima che si formi un "filo"lungo uno dei lati. Possono essere cotti al vapore o lessati finché diventino teneri. Vanno conditi con olio di oliva, succo di limone, sale e pepe e serviti come contorno vegetale, tipo i piselli.
Per utilizzare i semi verdi freschi, estraete i legumi dal bacello, come per i piselli verdi. Indi lessateli o cuoceteli al vapore finché diventino teneri, solitamente da 2 a 10 minuti, a seconda delle dimensioni e dell'età sei semi. Aggiungere olio, sale e pepe, od il Vostro condimento preferito, e servire come contorno. E' pure possibile aggiungere all'insalata i semi cotti. Se i fagioli Vi sembrassero troppo duri, cuoceteli per 8-10 minuti, poi raffreddateli e togliete la cuticola esterna; se necessario, cuoceteli ancora per qualche minuto. Alcune persone preferiscono mangiarli con la cuticola, altri la trovano troppo dura.


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